Menopausa, osteopenia e osteoporosi: come preservare la salute ossea attraverso la nutrizione e l’integrazione.
Una fase di cambiamento da affrontare con consapevolezza
La menopausa rappresenta un passaggio naturale nella vita della donna, ma porta con sé modificazioni ormonali che possono influenzare profondamente lo stato di salute. Uno degli aspetti più rilevanti riguarda la progressiva perdita di massa ossea che, se non prevenuta o trattata, può evolvere in osteopenia e successivamente in osteoporosi.
Queste condizioni aumentano in modo significativo il rischio di fratture e compromettono la qualità della vita. Tuttavia, attraverso una nutrizione mirata e un’adeguata valutazione clinica, è possibile ridurre sensibilmente i rischi e intervenire in modo efficace.
Menopausa e rischio osseo: cosa accade al corpo femminile
Con la riduzione degli estrogeni, il metabolismo osseo entra in una fase di squilibrio. In particolare:
- Diminuisce l’assorbimento intestinale del calcio
- Aumenta il riassorbimento osseo (ossia la perdita di tessuto osseo)
- Si riduce la produzione di collagene, importante per la resistenza strutturale dell’osso
La conseguenza è una progressiva perdita di densità minerale ossea, spesso silente, ma che può essere rilevata attraverso esami specifici come la MOC (densitometria ossea).
Osteopenia e osteoporosi: definizioni e differenze
- Osteopenia: riduzione moderata della densità ossea, che rappresenta una fase iniziale e potenzialmente reversibile
- Osteoporosi: condizione più avanzata, in cui le ossa diventano fragili e suscettibili a fratture anche in seguito a traumi lievi
Queste condizioni sono più frequenti nelle donne in post-menopausa, ma spesso trascurate fino alla comparsa di sintomi evidenti.
Il ruolo della nutrizione e integrazione nella prevenzione
Un approccio nutrizionale personalizzato è uno degli strumenti più efficaci per intervenire sulla salute ossea, coadiuvato da un’integrazione che possa fornire gli elementi giusti per prevenire e talvolta invertire la condizione. In particolare, è fondamentale garantire:
Apporto ottimale di calcio
Il fabbisogno medio nella donna in post-menopausa è di 1000-1200 mg al giorno. Tuttavia, l’integrazione del calcio va contestualizzata, perché chi è predisposto alla deposizione di placche aterosclerotiche rischia di peggiorare la condizione. Come alimenti, oltre ai latticini – che purtroppo possono innalzare i livelli di colesterolo e inasprire le funzioni intestinali – esistono fonti alternative come determinati tipi di verdura, frutta secca, legumi, semi e alcune acque minerali.
Adeguata disponibilità di vitamina D3 e K2
La vitamina D è necessaria per l’assorbimento del calcio e per la salute scheletrica in generale. Dall’alimentazione si riceve solo il 5% di vitamina D, per cui è fondamentale l’esposizione al sole durante i periodi estivi e l’integrazione quando non ci si può esporre. Tuttavia, ancora più importante, è veicolare il calcio nelle ossa per evitare che si accumuli nell’endotelio dei vasi (arterie, vene e capillari). A tale riguardo la vitamina K2 gioca un ruolo rilevante e deve essere assunta nelle giuste proporzioni in relazione alla vitamina D3. Quest’ultime variano da paziente a paziente ed è importante saperle dosare bene in base al quadro clinico.
Introduzione di proteine di buona qualità
Un apporto proteico bilanciato aiuta a mantenere non solo la massa muscolare, ma anche la struttura ossea. È importante selezionare fonti ad alta digeribilità e sostenibili nel lungo periodo.
Equilibrio tra minerali e metalli pesanti
Magnesio, selenio, zinco e silicio giocano un ruolo importante nel metabolismo osseo e spesso vengono trascurati. La loro integrazione, se necessaria, deve essere valutata individualmente. Un altro minerale estremamente importante nell’equilibrio tra osteoblasti e osteoclasti è lo stronzio, spesso carente in chi è più suscettibile all’osteoporosi. Allo stesso tempo bisogna appurarsi che non siano presenti livelli alti di metalli pesanti che possono utilizzare gli stessi trasportatori dei minerali e causare una carenza di quest’ultimi oltre ad infiammare il tessuto osseo. Se si vuole approfondire l’equilibrio tra minerali e metalli pesanti la migliore strategia è di optare per un Mineralogramma, cioè un test del capello che permetterebbe di rilevare la carenza di entrambi in maniera molto accurata.
Stile di vita e altri fattori di protezione
Oltre all’alimentazione, anche altri aspetti contribuiscono in modo determinante alla prevenzione:
- Attività fisica regolare, in particolare esercizi con carico e resistenza
- Controllo del peso corporeo, per ridurre il rischio infiammatorio e meccanico sulle articolazioni
- Astensione dal fumo e consumo moderato di alcol
- Esami strumentali regolari, come la MOC, per monitorare l’evoluzione della densità ossea
Perché rivolgersi a un nutrizionista clinico
Affrontare la menopausa e prevenire l’osteoporosi richiede un approccio integrato e individuale. Ogni donna presenta una storia clinica, abitudini, parametri biochimici e fabbisogni differenti.
Nel mio studio elaboro piani nutrizionali personalizzati, basati su:
- Approfondimento clinico con analisi convenzionali e non
- Integrazione mirata
- Obiettivi realistici e sostenibili
Il mio obiettivo è accompagnarti in un percorso dove i risultati vengono valutati con analisi alla mano. Collaboro inoltre con Ginecologi che effettuano “Terapia Ormonale Sostitutiva” con ormoni bioidentici e modalità di somministazione transdermale di estrogeni, che risulta quella più vantaggiosa da un punto di vista clinico. In questi casi va valutata preventivamente l’età di insorgenza della menopausa e il quadro ormonale.
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