Dott. Antonio Candela
Trattamento disfunzioni cognitive e morbo di Alzheimer
Gli studi in materia hanno permesso di identificare il ruolo fondamentale dell’alimentazione nel trattamento del morbo di Alzheimer, la forma più comune di malattia neurodegenerativa ad oggi presente. Il ruolo chiave di un programma nutrizionale in questo disordine è dovuto all’incapacità da parte di chi ne soffre di utilizzare il glucosio presente nel circolo ematico come fonte di energia. Di fatto, la diagnosi effettuata tramite PET-FDG rileva quasi sempre un ipometabolismo a livello cerebrale, che si traduce in un alterazione nella comunicazione neuronale a causa di bassi livelli di energia e disfunzione mitocondriale.
Una dieta leggermente chetogenica è ideale grazie alla presenza abbondante di antiossidanti, grassi sani e fibre che portano alla formazione dei corpi chetonici. Questi ultimi hanno un effetto di protezione a livello neuro-degenerativo e, come dimostrano gli studi, vengono utilizzati efficacemente dai neuroni per migliorare la conduzione dell’impulso nervoso.
Il programma nutrizionale è associato ad un’ampia batteria di test clinici. A seconda dei parametri alterati possono essere identificati 6 tipi diversi di Alzheimer con caratteristiche fisiopatologiche ben definite. Il trattamento sarà individuale per ogni paziente per poter far fronte alle carenze che ciascuno manifesta in maniera diversa.
Per maggiori info visita il sito www.stopalzheimer.it
Articolo repubblica
Wellstory
DISTURBI INTESTINALI
I disturbi intestinali sono una delle problematiche più comuni per coloro che seguono un’alimentazione sbilanciata o che, per una predisposizione genetica, hanno un microbioma non adeguato a metabolizzare correttamente il cibo. Tra i disturbi più comuni che tendono a squilibrare il microbiota intestinale abbiamo la SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth), la disbiosi, l’aumentata permeabilità intestinale o Leaky Gut e la presenza di patogeni come specie micotiche (candida) e batteriche (E.Coli).
Nel caso in cui il solo percorso alimentare non riesca a ripristinare totalmente la fisiologia intestinale potrebbe essere opportuno indagare ulteriormente con un “gut screening”. Questo test rivela con grande accuratezza quali patogeni stanno alterando la flora intestinale causando un mal assorbimento che è spesso alla base di un’ infiammazione sistemica. Quest’ ultima, se non debellata con l’eliminazione di componenti infiammatorie dalla dieta e con l’aiuto di specifici nutraceutici, è la causa a monte di numerose malattie croniche e della sindrome metabolica.
L’obiettivo principale di questo percorso è di restituire al paziente uno stile di vita dignitoso che possa garantire un prosieguo privo di complicazioni e, soprattutto, permettergli di attingere a dei cibi che erano inavvicinabili in precedenza. La conseguenza più gratificante di tale risultato è l’attivazione del metabolismo e la perdita di peso (per coloro che ne hanno bisogno).
Nel caso in cui il solo percorso alimentare non riesca a ripristinare totalmente la fisiologia intestinale potrebbe essere opportuno indagare ulteriormente con un “gut screening”. Questo test rivela con grande accuratezza quali patogeni stanno alterando la flora intestinale causando un mal assorbimento che è spesso alla base di un’ infiammazione sistemica. Quest’ ultima, se non debellata con l’eliminazione di componenti infiammatorie dalla dieta e con l’aiuto di specifici nutraceutici, è la causa a monte di numerose malattie croniche e della sindrome metabolica.
L’obiettivo principale di questo percorso è di restituire al paziente uno stile di vita dignitoso che possa garantire un prosieguo privo di complicazioni e, soprattutto, permettergli di attingere a dei cibi che erano inavvicinabili in precedenza. La conseguenza più gratificante di tale risultato è l’attivazione del metabolismo e la perdita di peso (per coloro che ne hanno bisogno).